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Tradizioni Enogastronomiche

Le tradizioni della nostra terra ... !

La tavola della terra riminese nasce dall'incontro fra due diverse tradizioni: quella di mare, dei pescatori che da secoli portano a riva i saporiti prodotti delle acque pescose dell'Adriatico e quella contadina, che si basa sui prodotti di una terra fertile e ricca. 
Cucina di confine, si è formata nell'incontrarsi e mescolarsi delle tradizioni romagnole con quelle della regione confinante, le Marche e il Montefeltro. 
Una cucina semplice e saporita, accompagnata dai vini DOC delle colline. Il rosso Sangiovese, il bianco Trebbiano. E poi l'Albana, la Cagnina, il Cerbio. 

Nelle aziende agricole di Rimini, negli alberghi, nelle locande, nelle osterie e nei ristoranti, nelle cantine e nelle enoteche si producono e si gustano diversi prodotti e piatti tipici della tradizione romagnola, oltre ai Vini DOC e all’olio extravergine d'oliva. 

Tra i primi piatti ricordiamo le paste fatte in casa, come tagliatelle, cappelletti, tortelli, ravioli, strozzapreti, passatelli (una tipica minestra della tradizione contadina) ed alcune zuppe come quella con ceci o fagioli. 

Cappelletti romagnoli
Tra i secondi, i sublimi di pesce, la famosa "rustida" e il brodetto, la particolare zuppa di pesce tipica della costa adriatica e i secondi di carne, salumi, formaggi e la famosa piadina - oggi il prodotto più rappresentativo della cultura alimentare romagnola - spesso mangiata come surrogato del pane per accompagnare pietanze nel corso del pasto, fatto di un impasto di acqua, farina,sale, strutto e cotto sulla piastra. 


La piadina, antico cibo dei poveri, diffusissima nella Romagna, ha caratteristiche diverse a seconda della zona di provenienza: nel forlivese e ravennate è più spessa; nel riminese invece molto sottile mentre nel pesarese è sfogliata e saporita (crescia o crostolo). 

Realizzata sul momento e commercializzata fresca, la piadina viene distribuita in chioschi o piadinerie, farcita piegata a metà con salumi, formaggi, verdure e, a volte, anche con pesce azzurro grigliato. Classico l’abbinamento con il formaggio squacquerone, prosciutto e rucola. Come variante troviamo il cosiddetto “rotolo”, preparato farcendo una piadina sottile che poi viene avvolta su se stessa e la “piadipizza” piada farcita 'stesa' come una pizza. 

Tra il 2002 e il 2003 si sono costituite 3 associazioni per la promozione e la tutela della piadina e promotrici dell'attribuzione dell'Indicazione Geografica Protetta (marchio IGP). 

Il cassone o crescione o cascione, una sorta di calzone romagnolo, è una tipica preparazione che usa come base la pasta della piadina ma dove la sfoglia viene farcita, ripiegata e chiusa prima della cottura. Le farciture più comuni del cassone, con variazioni da luogo a luogo, sono alle erbe chiamato anche “verde” (nel riminese anche con le “rosole” marinate nel sale) e "rosso", con una base di mozzarella e pomodoro. 

 
Ricetta della piadina: 

La piadina romagnolaIngredienti: 
1 kg di farina bianca, 
30 gr. di sale, 
70 gr. di strutto o olio extravergine di oliva, 
5 gr. di bicarbonato di sodio, acqua tiepida quanto basta 

Preparazione: 
Per la piadina: versare la farina sul tagliere, aggiungere il sale, lo strutto, il bicarbonato e un po' di acqua tiepida fino a che l'impasto diventa elastico ma abbastanza consistente da stenderlo con il mattarello. 

Tirare la pasta e darle una forma tonda, dal diametro di circa 20-25 cm. 
Appena fatta va subito cotta, quando l'impasto è ancora umido, senza lasciare che si asciughi. 
Cuocerla su una piastra di alluminio antiaderente, 5-6 minuti per parte, punzecchiandola con la forchetta. Quando è pronta dividerla in quattro parti e servirla con prosciutto, salame, formaggio squacquerone o salsiccia alla griglia. 

Per il cassone la preparazione è la stessa, ma occorre dividere l'impasto in tanti pezzi quanti sono i cassoni che si vogliono cuocere; stendere ciascuno con il mattarello fino ad ottenere un disco sulla metà del quale saranno adagiate i tipi di farcitura che si vogliono mettere. Sigillare poi i bordi dei cassoni, bucherellare la superficie con la forchetta e cuocere sulla teglia di terracotta, fino a che loro superficie non diventa dorata. 

Vi consigliamo di accompagnare il tutto con un buon bicchiere di Sangiovese